15 Gen Sintomi intolleranze alimentari?
Intolleranze Alimentari
Le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie alimentari che si manifestano immediatamente, sono reazioni lente e insorgono dopo ore o addirittura giorni dalla introduzione dell’alimento, e sono quindi più simili ad una specie di avvelenamento lento.
La sintomatologia dell’intolleranza alimentare viene spesso sottovalutata. Tendenzialmente, i sintomi più frequenti riguardano disordini all’apparato gastro-intestinale, alla cute, al sistema nervoso, all’apparato genito-urinario, al sistema muscolare e a quello articolare.
I SINTOMI DELLE INTOLLERANZE
Mentre i sintomi connessi alle allergie sono percepiti quasi immediatamente, con un preciso rapporto di causa ed effetto, i sintomi provocati dalle intolleranze alimentari (o allergie ritardate) sono il frutto di uno stimolo immunologico di entità ridotta, ma ripetuto nel tempo; è meno facile quindi riconoscere un rapporto diretto tra la sostanza che scatena la reazione e la reazione stessa. Per questo la sintomatologia dell’intolleranza alimentare viene spesso sottovalutata, infatti si manifesta in modo estremamente vario e può ineressare qualsiasi sistema o apparato. I sintomi e i disordini più frequenti sono i seguenti:
APPARATO GASTRO-INTESTINALE
Meteorismo, eruttazioni, diarrea, nausea, gastrite, reflusso gastroesofageo, epigastralgia, colite, sindrome del colon irritabile, dispepsia, sensazione di pesantezza, dolori addominali, malassorbimento, malattie infiammatorie intestinali, appetito ridotto o aumentato, crampi.
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CUTE
Eruzioni cutanee, eczema, orticaria, acne, dermatiti, prurito cutaneo, ritenzione idrica e linfedema, lesioni vasculitiche, eritema solare; il controllo delle intolleranze alimentari può essere di aiuto anche nella riduzione delle reazioni tipiche della psoriasi e della dermatite atopica.
SISTEMA NERVOSO
Cefalea ed emicrania, astenia, difficoltà di concentrazione, torpore mentale, sonnolenza, vertigini, affaticamento, sbalzi d’umore, sindrome da stanchezza cronica, alcune forme di insonnia, manifestazioni epilettiche con aura.
APPARATO GENITO-URINARIO
Cistiti, infezioni, dismenorrea, candidosi, cistiti abatteriche (quelle in cui non sembra esserci alcun battero responsabile), ripetizione di queste patologie, enuresi, mestruazioni abbondanti o dolorose o irregolari.
SISTEMA MUSCOLARE E ARTICOLARE
Mialgie, crampi, tendenza agli strappi, dolori articolari, artriti, spasmi, tremore, rigidità muscolare.
ALTRO
Edemi, gonfiore delle palpebre, del volto o delle gengive, congiuntiviti, infezioni ricorrenti, afte, difficoltà di deglutizione, ronzio auricolare, palpitazioni, tachicardia, infiammazioni venose o arteriose, vasculiti, anemia, leucopenia, riduzione delle piastrine. È ormai sicuro che l’interferenza sul sistema immunitario può contribuire alla nascita di molte malattie autoimmuni o reumatologiche; si tratta di Artrite reumatoide, Crioglobulinemia, Morbo di Crohn, Colite ulcerativa, LES e alcuni casi di Diabete e Sindrome di Cushing.
METABOLISMO, DIABETE E OBESITA’
È stato osservato che può esistere una relazione tra intolleranza agli alimenti e sovrappeso: controllando l’assunzione degli alimenti non tollerati si può ottenere una riduzione dell’infiammazione indotta dagli alimenti, una riduzione dei radicali liberi e un miglioramento della sensibilità insulinica, con effetti a cascata sul metabolismo.
La presenza di una reazione avversa al cibo non determina solo malattie, ma anche condizioni disturbate nel soggetto sano; se infatti parliamo di Sovrappeso, di Stanchezza Cronica, e di Performance muscolare sportiva ci riferiamo a condizioni non necessariamente patologiche, ma in cui il controllo della ipersensibilità alimentare può portare a sensibili e importanti miglioramenti.
In genere comunque, qualsiasi disturbo con componente infiammatoria cronica di cui non si riesca a comprendere l’origine dovrebbe fare pensare anche ad una ipersensibilità alimentare nascosta.
Quando un disturbo può essere causato (del tutto o in parte) da una ipersensibilità alimentare, questo significa che è possibile guarire (o contribuire a migliorare) quel disturbo anche con una semplice dieta, una volta che siano stati identificati i cibi verso cui esista una ipersensibilità